Climate Change
Non è facile riassumere un tema così come ampio come il cambiamento climatico. Provare a capire meglio quello che sta succedendo intorno a noi e perché ci riguarda da molto vicino è però il primo, fondamentale, passo.
Climate change 101
Una realtà
Diciannove dei 20 anni più caldi degli ultimi 140 sono stati registrati consecutivamente a partire dal 2001.
Nonostante il clima sulla terra abbia da sempre subito mutamenti attribuibili a piccole variazioni dell’orbita terrestre, l’attuale trend di riscaldamento del pianeta e il conseguente cambiamento climatico è secondo il 97% degli scienziati del clima, il risultato dell’attività umana.
La nascita e crescita delle attività industriali ha infatti aumentato significativamente i livelli di anidride carbonica nell’atmosfera così come quelli degli altri gas serra (vapore acqueo; metano; ossido di diazoto; clorofluorocarburi), questo cambiamento di concentrazione ha intrappolato il calore generando il cosiddetto effetto serra.
Le conseguenze di questi cambiamenti sono difficili da prevedere, ma di seguito proviamo a vedere alcune fra le più evidenti.
Aumento della temperatura globale
Una delle principali conseguenze dell'effetto serra è l'aumento della temperatura media che oggi è circa +1°C rispetto alla fine del 1800 ed è probabile che aumenterà ancora raggiungendo +1,5°C tra il 2030 e il 2052.
Aumento del livello dei mari
Una ulteriore conseguenza dell'effetto serra è l'innalzamento del livello dei mari che è cresciuto di circa 20 cm negli ultimi 100 anni, raddoppiando la velocità negli ultimi 20.
Eventi metereologici estremi
A causa dell'equilibrio rotto dall'effetto serra il numero e la frequenza di eventi metereologici estremi come uragani, siccità, incendi e inondazioni sono aumentati.
Aumento della temperatura e acidificazione degli oceani
Gli oceani hanno assorbito buona parte del riscaldamento con un aumento della temperatura di più di +0.4°C dal 1969 aumentando l’acidità della propria superfice di circa il 30%.
Restringimento della calotta polare artica
Le calotte artiche e antartiche si sono sciolte di anno in anno perdendo in media più di 400 miliardi di tonnellate di ghiaccio annue dal 1993 al 2016.
Scioglimento dei ghiacciai e riduzione del manto nevoso
I ghiacciai hanno subito un inesorabile processo di ritiro nelle catene montuose di tutto il mondo, dalle Alpi all’Himalaya. Allo stesso tempo l’ammontare delle precipitazioni nevose si è ridotto in tutto l’emisfero settentrionale negli ultimi 50 anni.
Il report IPCC
L’Accordo di Parigi (2015) firmato dai paesi membri della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCC) ha tra i suoi obiettivi principali quello di perseguire sforzi per limitare l’innalzamento della temperatura globale a +1,5°C. Nel 2018 l’IPCC (il panel intergovernativo sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite) ha pubblicato un rapporto sugli impatti del riscaldamento globale e sugli andamenti delle emissioni di gas serra che approfondisce i rischi e le conseguenze dell’inazione rispetto alla minaccia del cambiamento climatico. Secondo l’IPCC le proiezioni ottenute dai modelli indicano che gli impatti climatici saranno maggiori per un riscaldamento globale di +1,5°C, rispetto alla situazione attuale, e aumenteranno ulteriormente nel caso in cui il riscaldamento raggiungesse i +2°C. Il report individua poi significative differenze nelle caratteristiche climatiche regionali che si rifletteranno in differenti manifestazioni climatiche, fra queste si includono aumenti:
a) nella temperatura media nella maggior parte delle aree terrestri e oceaniche;
b) nei picchi di calore nella maggior parte delle regioni abitate;
c) nelle precipitazioni intense in diverse regioni;
d) nella probabilità di eventi siccitosi e scarsità di precipitazioni in alcune regioni.
Limitare l’innalzamento della temperatura a +1,5°C anziché a +2°C sarà chiave per ridurre questi rischi, la necessità di adattamento sarà infatti inferiore per un riscaldamento globale di+ 1,5°C rispetto a +2°C. L’azione umana sarà indispensabile per non sforare il limite di +1,5°C attraverso la riduzione delle emissioni nette di CO2 antropogeniche di circa il 45%, rispetto ai livelli del 2010, entro il 2030, raggiungendo lo zero netto intorno al 2050. Se si considera invece come il limite +2°C, le emissioni dovranno diminuire di circa il 20% entro il 2030, raggiungendo lo zero netto intorno al 2075.
Fonti
1. https://climate.nasa.gov/
2. https://www.climate.gov/
3. https://www.carbonbrief.org/
4. https://ipccitalia.cmcc.it/
5. https://ipcc.ch/
6. https://www.sisclima.it/wp-content/uploads/2019/07/SR15_SPM_ita.pdf