In questa sezione avrete accesso a contenuti di approfondimento e non solo, per aiutarvi a comprendere le dimensioni della crisi climatica, ma soprattutto per individuare gli strumenti per affrontarla. Normative, standard, opinioni e tanto altro, per guidare ogni azienda nel proprio percorso di decarbonizzazione.
Decarbonizzazione: cosa significa e cosa stiamo facendo per raggiungerla
Decarbonizzazione: cosa significa e cosa stiamo facendo per raggiungerla

Decarbonizzazione: cosa significa e cosa stiamo facendo per raggiungerla

Cosa significa “decarbonizzazione”?

La decarbonizzazione è un processo di transizione verso un sistema produttivo globale più sostenibile. 

Significa letteralmente “riduzione del carbonio” e vuole risolvere l’accumulo eccessivo in atmosfera di anidride carbonica (CO₂) e altri gas serra che causano il cambiamento climatico

Tale eccesso è causato da tutte le attività umane, ma le strategie di decarbonizzazione si concentrano sui settori più coinvolti: quello energetico e produttivo, la politica nazionale e la cooperazione internazionale, la finanza, l’edilizia e le strategie aziendali.


Qual è l’obiettivo della “decarbonizzazione”?

Il processo di decarbonizzazione è fondamentale per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi del 2015, quando 196 paesi si impegnarono a limitare l’aumento della temperatura globale al di sotto dei 2°C, puntando idealmente a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali.

Le aziende e le istituzioni intraprendono questo percorso per diventare “carbon neutral” oppure “net zero”. 

Questi due obiettivi apparentemente simili implicano differenze sostanziali nella messa in pratica.


Qual è la differenza tra gli obiettivi “carbon neutral” e “net zero”?

Prima di tutto, è importante capire cosa significa “compensare” e “ridurre” le emissioni di CO₂e generate dalle attività umane. Prendiamo l’esempio di un’azienda che misura la propria impronta carbonica e avvia un processo di decarbonizzazione:

  • Si dice “riduzione” quando l’azienda interviene direttamente sui suoi processi produttivi, rendendoli più efficienti affinché le emissioni di CO₂e diminuiscano
  • Si parla invece di “compensazione” (o “carbon offsetting”) per le emissioni di CO₂e impossibili da ridurre direttamente, ma che l’azienda può comunque calcolare e bilanciare con un’altra attività.

L’attività di compensazione è dissociata da quella calcolata dall’azienda e può collocarsi anche dall’altra parte del mondo, purché riduca la stessa quantità di CO₂e  e risponda a rigorosi standard internazionali di validità. L’azienda può dimostrare di avere compensato quella quantità esatta acquistando dei certificati chiamati “crediti di carbonio”.

Schema Decarbonizzazione - Net zero


Come funziona il processo di decarbonizzazione?

Sulla Terra esistono diversi pozzi naturali che limitano la dispersione di gas serra in atmosfera: gli oceani (che assorbono il 30% della CO₂e emessa dall’uomo), le grandi foreste come l’Amazzonia,  tutti i tipi di vegetazione su suolo incolto e il permafrost, che funge da importante deposito di carbonio. 

Queste risorse regolano il ciclo del carbonio da miliardi di anni, permettendo la vita a una temperatura stabile. Le emissioni umane hanno però superato la capacità di assorbimento naturale del pianeta, rendendo necessario e urgente intervenire. 

Ad oggi, le principali soluzioni di decarbonizzazione sono:

Migliorare fornitura e consumo di energia sarebbe il contributo più significativo e capillare per la decarbonizzaizone, poiché tutti i settori economici ne hanno bisogno. E’ una sfida complessa ma necessaria, che spinge il settore a potenziare i sistemi di accumulo di energia, investire sulle fonti rinnovabili, riconsiderare il supporto del nucleare e sperimentare comunità energetiche per garantire una fonte più sicura, sostenibile e indipendente.


Le risorse naturali che assorbono il carbonio si stanno riducendo per effetto del cambiamento climatico (come lo scioglimento dei ghiacci, l’acidificazione degli oceani e la desertificazione), ma anche per i conflitti di interesse politico ed economico, come la deforestazione causata dal pascolo e dal foraggio degli allevamenti intensivi. Sempre più aziende infatti chiedono trasparenza e tracciabilità ai propri fornitori, per evitare di finanziare fenomeni dannosi. In parallelo, acquistando crediti di carbonio le aziende investono nella realizzazioni di progetti tecnologici per la cattura del carbonio, come le Direct Air Capture (DAC) che rimuovono direttamente il carbonio dall’atmosfera.  


Le aziende che avviano un percorso di decarbonizzazione sono sollecitate a diventare più efficienti e innovative. Muovendosi in anticipo su nuovi obblighi normativi o agevolazioni fiscali, possono guadagnare un vantaggio competitivo.  


Come procede la decarbonizzazione in Italia, in Europa e nel mondo? 

Ogni anno, l’ONU indice la Conferenza delle Parti (nota come “COP” e il numero progressivo, a partire da COP1 nel 1995). Ogni COP è un momento cruciale per fare il punto della situazione e alcune edizioni sono state di svolta nel processo di negoziazione globale sui cambiamenti climatici.

Abbiamo già citato l’Accordo di Parigi, che nel 2015 (durante la COP21) è stato il primo storico passo per allineare 196 paesi nel mondo verso un obiettivo comune quantificato per limitare il cambiamento climatico e attivarsi per la decarbonizzazione.

Sempre ogni anno, l’università di Exeter in Inghilterra stila la classifica dei paesi più virtuosi o più inquinanti in termini di emissioni di carbonio, consultabile sul sito: https://globalcarbonbudget.org/ 


L’Italia cambia spesso posizione in classifica a seconda delle politiche energetiche adottate, delle fluttuazioni nella produzione energetica da fonti rinnovabili e del continuo sforzo per adeguarsi agli obiettivi di riduzione delle emissioni stabiliti a livello europeo.

Per avere dati ufficiali e sempre aggiornati sulla decarbonizzazione in Italia puoi consultare il sito dell’ISPRA: https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti 


L’Unione Europea stessa alterna progressi nella decarbonizzazione, come dimostrato dal Green Deal del 2021 che mirava a ridurre le emissioni del 55% entro il 2030, a periodi in cui altre priorità prendono il sopravvento rispetto alla transizione ecologica. 

Tuttavia, nonostante le oscillazioni tra avanzamenti e battute d’arresto, il quadro normativo per la decarbonizzazione si sta consolidando e viene gradualmente implementato in tutti gli Stati membri.


 Cosa possono fare le aziende italiane per intraprendere un percorso di decarbonizzazione? 

Il tessuto produttivo italiano è composto in gran parte da piccole e medie imprese (PMI), le quali spesso faticano a rispondere a questionari sull’efficienza energetica delle loro attività perché non hanno una chiara consapevolezza della loro situazione, come evidenziato in un rapporto della CNA del 2021

Il principale ostacolo per le PMI è rappresentato dalla complessità burocratica che rende difficile l’accesso agli incentivi, la cui disponibilità è già limitata. Le PMI necessitano di un supporto concreto, sia per comprendere la loro situazione energetica attuale, sia per identificare le azioni da intraprendere per migliorare. In MUGO abbiamo una piattaforma che aiuta le aziende italiane a iniziare un percorso guidato, ma in autonomia verso la decarbonizzazione: Neutrality


Sulla piattaforma, è possibile seguire tutti gli step per una decarbonizzazione valida e corretta:

2.Ridurre le emissioni 
3.Compensare le emissioni non riducibili
4.Comunicare il tuo impegno a clienti e partners

Con un percorso di decarbonizzazione valido prepari la tua azienda ad aderire alle certificazioni internazionali.