In questa sezione avrete accesso a contenuti di approfondimento e non solo, per aiutarvi a comprendere le dimensioni della crisi climatica, ma soprattutto per individuare gli strumenti per affrontarla. Normative, standard, opinioni e tanto altro, per guidare ogni azienda nel proprio percorso di decarbonizzazione.
Cosa vuol dire impronta carbonica (o carbon footprint)?
Cosa vuol dire impronta carbonica (o carbon footprint)?

Cosa vuol dire impronta carbonica (o carbon footprint)?

La carbon footprint è un indice per misurare la quantità totale di emissioni di gas climalteranti, causate in modo diretto e indiretto da un’attività.

IPCC*

* Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) è l’organizzazione dell’ONU che valuta le informazioni scientifiche, tecniche e socio-economiche riguardanti il cambiamento climatico.


L’anidride carbonica (CO2) infatti è uno dei 6 gas climalteranti che secondo il Protocollo di Kyoto causano l’effetto serra (e di conseguenza il cambiamento climatico). Questi gas sono anche chiamati “gas serra” o “GHG” (greenhouse gases).

Per misurare in modo più sintetico l’effetto di tutti i gas serra, la comunità scientifica ha adottato come unità di misura univoca la CO2 equivalente, che equipara tutti gli altri gas all’anidride carbonica (per saperne di più, vedi la voce: effetto serra). 

La carbon footprint esprime il risultato del calcolo in kg o tonnellate di CO2e, anche se viene più spesso abbreviato in CO2.


Che cosa misura la carbon footprint?

Poiché tutte le azioni che facciamo emettono CO2, l’impronta carbonica potrebbe essere misurata su qualsiasi attività. Ma dato che il calcolo segue una metodologia scientifica, rigorosa e impegnativa, le attività più misurate sono quelle su cui puntiamo per ridurre il nostro impatto sul clima:

  1. Le attività e i prodotti delle aziende, o di interi settori produttivi.
  2. Le iniziative e gli eventi, sia pubblici che privati.
  3. Lo stile di vita delle persone.

Il calcolo della carbon footprint infatti vuole essere il punto di partenza per contribuire alla decarbonizzazione e preservare il clima e la vita sulla Terra così come li conosciamo. 


Per farti un’idea indicativa sulla carbon footprint della tua azienda, del tuo evento o del tuo stile di vita, puoi usare uno dei nostri calcolatori online gratuiti.

Calcola l’impatto climatico:

Piattaforma Neutrality per calcolare la carbon footprint della tua organizzazione, del tuo evento o del tuo stile di vita.
Piattaforma Neutrality per calcolare la carbon footprint della tua organizzazione, del tuo evento o del tuo stile di vita.

Ma attenzione: per contrastare il greenwashing,  la Commissione Europea sta approvando una direttiva (UE 2024/825) per cui le aziende e gli enti che vogliono comunicare ai consumatori l’impatto climatico delle loro attività (siano esse prodotti, servizi, eventi, l’azienda stessa), dovranno obbligatoriamente dichiarare un calcolo accurato e validato da terzi. 


Che differenza c’è tra impronta carbonica e impronta ecologica?

Come abbiamo detto, l’impronta carbonica può essere chiamata anche “impronta climatica”, perché il suo scopo è misurare per ogni attività le emissioni di gas serra che alterano il clima sulla Terra. 

Tutte le attività economiche messe in atto per la decarbonizzazione rientrano nella cosiddetta blue economy, per esempio il carbon offsetting e i crediti di carbonio. 

L’impronta ecologica invece è un concetto più ampio e indica l’impatto delle attività antropiche (o umane) su tutte le risorse naturali: suolo, acqua, ecosistemi etc. L’impronta ecologica considera per esempio l’inquinamento delle acque, l’acidificazione degli oceani e la diffusione di microplastiche. 

Si può correttamente dire che impronta carbonica e impronta idrica fanno parte dell’impronta ecologica.


Cosa possiamo fare per ridurre la carbon footprint?

Come persone, possiamo migliorare alcuni aspetti del nostro stile di vita per ridurre l’impronta carbonica personale e globale. Le principali 3 azioni che possiamo fare sono:

  1. Fare pressione su governi e istituzioni perché diano priorità alla crisi climatica. Per esempio, votando i programmi politici che hanno strategie valide e definite per il clima. 
  2. Ridurre il consumo di carne e derivati animali, e adottare una dieta flexitariana.
  3. Diventare consumatori critici e scegliere prodotti sostenibili di aziende che puntano a diventare carbon neutral.

Le aziende che iniziano un percorso di sostenibilità e riducono la propria impronta carbonica danno un contributo fondamentale alla decarbonizzazione. Non solo, avvicinarsi alla neutralità carbonica porta loro diversi vantaggi.


Perché misurare l’impronta carbonica di un prodotto o di un’azienda?

Misurare l’impronta carbonica è il primo passo per un’azienda che vuole dimostrare il proprio impegno per la decarbonizzazione e:

  • mostrarsi più solida agli occhi dei finanziatori, che vedono nella sostenibilità la capacità di prepararsi a nuove normative e stare al passo dell’innovazione;
  • allinearsi alle normative che sono già o entreranno in vigore a livello europeo e nazionale;
  • diventare fornitore di grandi aziende che sono tenute a dare informazioni sulla sostenibilità della propria filiera produttiva;
  • rispondere alle richieste di clienti sempre più sensibili al tema e ottenere un vantaggio competitivo;
  • migliorare la reputazione del brand e ottenere certificazioni come ad esempio Bcorp. 

Come si misura la carbon footprint di un’azienda?

Lo standard riconosciuto a livello internazionale per calcolare l’impronta ecologica di un’azienda si chiama Protocollo GHG.

Il protocollo fornisce una metodologia rigorosa e trasparente per la misurazione delle emissioni e, grazie alla sua diffusione, permette di comparare aziende, mercati e settori diversi con gli stessi parametri. 

Il protocollo divide le emissioni COdi un’azienda in 3 scopes: 

  • SCOPE 1: sono le emissioni “dirette”, perché possedute e controllate dall’azienda. Ad esempio l’impianto di riscaldamento, la flotta aziendale e le varie attrezzature. 
  • SCOPE 2: sono le emissioni “indirette” su cui l’azienda non ha margini di riduzione delle emissioni perché le acquista da altri, come l’elettricità e il gas.
  • SCOPE 3: sono tutte le emissioni “indirette” che non rientrano nello SCOPE 2. L’esempio principale sono le emissioni dei fornitori lungo tutta la filiera produttiva. Per sapere di più puoi leggere l’articolo dedicato.

Il protocollo offre strumenti e linee guida per calcolare accuratamente le emissioni per ogni attività dell’azienda. È spesso integrato in altri standard e framework di sostenibilità, come il CDP (Carbon Disclosure Project), il Global Reporting Initiative (GRI) e la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD)

Oltre che dalle aziende, il protocollo GHG è usato dai governi e le organizzazioni non governative, che lo utilizzano per sviluppare politiche e programmi di mitigazione dei cambiamenti climatici.


Come si misura la carbon footprint di un prodotto? 

Lo standard più diffuso per calcolare la carbon footprint di un prodotto (CFP) si chiama Life Cycle Assessment (LCA) ed è regolata dalle normative ISO 14040 e 14044 (2021).

La LCA è una metodologia scientifica che considera tutte le fasi di un prodotto, dalla produzione allo smaltimento, e include tutti gli aspetti ambientali rilevanti, tra cui l’impronta carbonica.  

La stessa direttiva UE su green claims la identifica come standard di riferimento, nelle sue indicazioni.

Per pubblicare i risultati dell’analisi LCA e usarli per comparazioni con altri prodotti è necessaria una revisione critica da parte di esperti.


Fonti citate: