Che cos’è l’effetto serra, spiegato in modo semplice
L’effetto serra è un processo naturale grazie al quale la Terra – proprio come una serra – trattiene una parte del calore proveniente dal Sole, mantenendo una temperatura media che rende possibile la vita.
Funziona così: la luce del Sole arriva sulla Terra, riscaldando la superficie. Quando la Terra si riscalda, emette a sua volta energia sotto forma di radiazioni infrarosse, cioè calore. Alcuni gas presenti in atmosfera intrappolano una parte di questo calore, impedendo che si disperda nello spazio.
Questo effetto funziona come una sorta di coperta naturale: senza di essa, la temperatura media della Terra sarebbe molto più bassa (circa -18°C), rendendo impossibile la vita come la conosciamo.
Cosa sono i gas serra?
I “gas serra” (in inglese “GHG”, per greenhouse gases) si chiamano così perché hanno la capacità di trattenere in atmosfera il calore dai raggi del sole, generando l’effetto serra. I gas principali sono cinque:
- Anidride carbonica (CO₂), il gas più presente in atmosfera.
- Metano (CH₄), che proviene da fonti naturali come le paludi, ma anche da attività agricole, soprattutto dagli allevamenti.
- Vapore acqueo (H₂O), che si forma naturalmente per evaporazione dell’acqua.
- Protossido di azoto (N₂O), che deriva principalmente dai fertilizzanti agricoli.
- Gas fluorurati, che sono prodotti dall’uomo e usati in alcune industrie.
Cosa significa CO2 equivalente?
Per convenzione, la comunità scientifica ha scelto di comparare tutti i gas serra all’anidride carbonica (CO₂), detta per questo CO₂ equivalente (o CO₂e).
Anche se, quando si parla di cambiamento climatico, viene spesso citata solo come “CO₂”, sappiamo che in realtà implica tutti gli altri gas serra e sarebbe più corretto indicarla come “CO₂e”.
Come si misurano i gas serra?
Per calcolare la quantità di gas serra emessa in atmosfera, si è scelto di pesarla in chilogrammi o tonnellate di CO₂ equivalente (CO₂e). Adottando un’unità di misura universale è più facile comparare l’impatto climatico di qualsiasi attività svolta sulla Terra, che abbia poi effetto in atmosfera.
Per calcolare invece la potenza di riscaldamento di un gas serra (ovvero la sua capacità di trattenere calore dai raggi del sole), la comunità scentifica ha adottato l’indice GWP (dall’ingelse “global warming potential”).
Anche il GWP compara la potenza di tutti i gas serra all’anidride carbonica (CO₂), che ha il valore di riferimento: 1. Per esempio, il GWP del gas metano è 25, ciò significa che è 25 volte più potente dell’anidride carbonica. Allo stesso modo, il gas protossido di azoto ha GWP=298, quindi 298 volte più potente della CO₂.
Come si misurano i gas serra?
Per stabilirlo è importante considerare entrambi i fattori, la sua potenza nel trattenere calore (in GWP) ma anche la quantità (in tonnellate) accumulata in atmosfera.
L’anidride carbonica è il gas serra più accumulato in atmosfera, poiché le attività umane hanno alterato il naturale ciclo del carbonio. Le principali cause sono l’uso massiccio di combustibili fossili e la deforestazione, ma è fondamentale ricordare che ogni tipo di attività umana emette CO₂ e può influire sulla quantità complessiva rilasciata.
L’effetto serra, pur essendo un fenomeno naturale indispensabile per la vita sulla Terra, si sta trasformando in una sfida globale: il suo potenziamento, causato dalle attività umane, rischia di provocare un aumento delle temperature con gravi conseguenze, come l’innalzamento del livello del mare e l’aumento di eventi climatici estremi.
Per approfondire tutti gli effetti del cambiamento climatico, leggi la voce del glossario dedicata: cambiamento climatico.